La cura e la gestione degli alberi ornamentali.
Siamo presenti con il nostro servizio nelle provincie di Rimini, Cesena, Forlì, Pesaro, Urbino.
Essere in grado di riconoscere i principali motivi per cui un’albero deve essere potato, il momento in cui eseguire la potatura, sapere eseguire le diverse tecniche di potatura, anche in funzione dell’età dell’albero. Per questo è importante scegliere un’ arboricoltore professionista la tecnica e la modalità di potatura che si scelgono per un albero ne determinano il suo sviluppo futuro.
La potatura diventa un’operazione necessariaquando ci troviamo in ambiente urbano, dove le piante spesso modificano il loro accrescimento differentemente da un contesto forestale. Gli alberi trapiantati in un’ambiente domestico, e spesso isolati formano tronchi più corti e robusti, branche basali che si sviluppano più grosse, grazie anche alla maggiore illuminazione, cosa che diversamente accade quando sono in bosco molto vicini tra loro. I trapianti di nuove alberature, hanno come conseguenze modifiche sull’accrescimento, e in particolare una riduzione dell’apparato radicale, per cui si accompagna un indebolimento della parte apicale, una minore dominanza apicale facilita lo sviluppo dei rami basali, dando un’immagine della intera pianta molto disarmonica. L’architettura di una pianta è profondamente cambiata in un contesto urbano, per questo è necessario intervenire con potature corrette. La potatura è una delle più importanti operazioni di cura del verde. Normalmente interveniamo su alberi che presentano la necessità di eliminare eventuali rami non più vivi, con la rimonda del secco, forme di allevamento su alberi giovani, che presentano rami competitivi sopratutto post trapianto, la necessità di ridurre o eliminare rami intricati o troppo fitti, male inseriti, che nel tempo possono creare cedimenti, controllare rami con corteccia inclusa, nel caso di rami ancora di piccole dimensioni possiamo intervenire con un taglio netto in altri casi sopratutto alberi adulti alleggerirli con potature di diradamento, diversamente considerando anche eventuali consolidamenti strutturali fatti regola d’arte qualora la branca sia di grandezze considerevoli, da non consentirci d’intervenire con tagli di grossi diametri. Il lavoro che eseguiamo in modo attento considerando sempre il rispetto per l’albero, la sua età, il suo stato di vigore, la specie di appartenenza, la potatura deve essere eseguita con criterio, conoscendo i sistemi di difesa dell’albero, e la sua risposta alle ferite. Tagli scorretti, e potature eccessive infatti possono provocare danni irreversibili. L’eliminazione di fogliame da un’albero provoca diversi effetti sul bilancio energetico, di fatto riducendo la superficie fogliare viene a mancare la possibilità di accumulare energia tramite fotosintesi la conseguenza è una limitata crescita complessiva dell’albero. Indicativamente possiamo lavorare con potature che non asportano più di un 25%- 30% di massa fogliare ma questo rimane un riferimento indicativo perché comunque dobbiamo considerare sempre alcune varianti oggettive dell’albero, quali l’età, lo stato vegetativo, il sito d’impianto, lo stato di salute, la tipologia della pianta. L’intensità di potatura si riduce progressivamente man mano che la pianta diventa più vecchia, ci si limita solo ad eliminare rami secchi, rami deboli.
La capitozzatura di un albero, è un operazione che asporta tutta la chioma facendolo rimanere privo di branche e di rami, é un intervento inutile e pericoloso, perché compromette la vitalità dell’apparato radicale, fa perdere approvvigionamenti e produzione di zuccheri fondamentali, glucosio, e amido, per lo sviluppo dell’intero sistema albero, compromettendone in modo permanente la sua esistenza, togliendogli anni di vita, esponendo alberi con corteccia fine a scottature (Acero, Faggio), mettendolo sotto stress e costringendolo ad emettere nei mesi successivi alla ripresa vegetativa rami epicormici, che cresceranno in modo disordinato e con fibre collegate al tronco in modo molto superficiali, queste caratteristiche associate ad eventi meteorologici ne determinano un alto grado di cedimento di rami e branche in futuro. Economicamente anche se può sembrare una pratica conveniente, ma alla lunga questo tipo d’intervento, risulta molto sconveniente, per il disordine di rami che si crea all’ interno chioma, per l’instabilità dei rami stessi, gli intervalli di potatura diventeranno molto frequenti, proprio per scongiurare i crolli di rami con attaccature indebolite e non più rami solidi originali, l’albero avendo subito tagli di grosse dimensioni, difficilmente scongiurerà un’ infezione da funghi cariogeni. In quel caso si comincerà a parlare di abbattimento dell’albero perché si è ammalato. Concludendo: sono molti e ben giustificati i motivi per cui non dobbiamo fare capitozzare un albero.
Noi pensiamo si possa intervenire diversamente su un’albero e in modo più responsabile, evitando di fare ammalare un’albero con potature o tagli impropri solo perché è diventato ingombrante, o si pensa pericoloso, se un’albero crea problemi, e diventa pericoloso si deve cominciare a pensare di sostituirlo, ripiantandone un’altro che assolva le funzioni ecologiche in un posto diverso, piuttosto che tenerlo in condizioni esteticamente brutte, poco funzionali per l’ecosistema, e pericoloso per cedimenti. Abbiamo scelto di lavorare in modo consapevole senza improvvisarci e lasciando niente al caso, tenendo conto delle esigenze del committente, dello stato vegetativo dell’albero, del contesto in cui è radicato l’albero, la sua precedente storia e il genere di specie di appartenenza. Valuteremo assieme ai nostri clienti la migliore soluzione.
Potatura, Pinus pinea.
Come a Riccione, Rimini e un pò in tutta la Romagna, il Pinus pinea, è una delle specie più rappresentative del nostro paesaggio, quindi è giusto conoscerlo e saperlo gestire secondo le sue modalità e le sue esigenze specifiche. Ormai gli interventi sono diventati molteplici per la sua gestione, se vogliamo intervenire in modo corretto sull’albero, e con una gestione economicamente favorevole al cliente, dobbiamo partire da un presupposto che il Pino domestico non essendo in grado di riorganizzare la sua chioma, specialmente dopo dei tagli considerevoli, tende ad innalzarsi costantemente allungandosi fino al punto di rottura delle sue branche. Inoltre dobbiamo considerare che il vento, l’energia eolica, che viene captata dall’albero, viene dissipata in tre modalità, questo avviene su ogni tipo di albero e in parte avviene anche sulla struttura del Pino.
- Dissipazione per oscillazione delle foglie, rami, branche flessibili.
- Per dissipazione di collisione tra rami, foglie che si urtato le une contro le altre.
- Una dissipazione per deformazione delle fibre legnose del tronco delle branche principali, attrito interno tra fasci e fibre.
Per quasi tutti gli alberi le fibre e fasci sono normalmente disposti in modo parallelo, naturalmente sono in grado di deformarsi efficacemente in risposta al vento, dissipando una grande quantità di energia. Mentre al contrario il Pino ha una struttura molto più rigida rispetto ad altri alberi, di fatto il Pino domestico ha dei fasci fibrotracheidi, ritorti, spiralati, e con orientamento variabile, che conferiscono una grande rigidità al tronco e ai suoi rami, questa struttura legnosa non avendo questa possibilità di dissipare l’energia eolica in modo efficace, quando viene captata, la stessa quantità di energia eolica, viene trasferita a livello del collare rami e colletto tronco in uguale misura, sovraccaricando le strutture arboree in maniera considerevole. Per questo diventa importante conoscere bene questa struttura, prima d’intervenire, con potature volte a inalzare, sbrancare, e svuotare l’albero privandolo dei rami più bassi, che ha un senso ragionevole nella fase giovanile in cui tende a perdere la vegetazione inferiore favorendone lo sviluppo di quella superiore.
Andando a tagliare importanti branche in fase adulta, la pianta tenderà a creare nuova vegetazione nelle parti più alte crescendo ulteriormente aumentando le proprie dimensioni. Con queste potature il rischio accertato è quello di spostare il baricentro della pianta, favorendo l’impatto con la forza del vento, che ne aumenterà l’effetto leva, così che le forze esercitate sull’apparato radicale, già indebolito da una potatura errata e consistente, aumenteranno le forze in gioco creando delle criticità sul sistema albero.
Inoltre la rimozione di rami secondari, quelli nella parte inferiore chioma, che hanno sviluppato un giusto rapporto di fibre per resistere al vento, esporranno i rami interni, a delle forze pericolose con conseguenti rotture, specialmente se si considera una potatura che tende a svuotare troppo l’albero nel suo interno anche dei rami secchi. La mancanza di vegetazione significa una minore capacità aerodinamica da parte dell’albero, e non più sicurezza come è solito pensare, questo tipo di albero ha bisogno di essere compatto tra i sui rami proprio perché è una struttura legnosa rigida. Le radici che prima servivano porzioni di chioma, dopo una potatura intensa oltre il 30% del suo verde, cessano di vivere, a distanza di un certo periodo causerà l’indebolendo e la stabilità generale.
Sono pochi gli interventi da fare nei confronti di Pinus pinea nella fase adulta:
- Alleggerimento dei carichi e riduzione delle leve (potatura di diradamento),
- Contenimento della chioma tramite tagli di ritorno,
- Contenuta una rimonda del secco.
Concludendo, fare un corretto diradamento, evitando le cosiddette code di leone ossia lasciare solo i ciuffi di vegetazione nella parte terminale del ramo, mantenendo il più possibile inalterata la struttura e architettura dei palchi inferiori e della pianta in generale, contribuirà ad avere una pianta sana e stabile nel lungo periodo..
METODO TREECLIMBING, arrampicata sugli alberi in modo sicuro.
Sicuramente questo sistema di lavoro rimane una delle procedure molto esclusive, a garanzia di una maggiore qualità di lavoro, rispetto all’uso delle piattaforme aeree, lo dimostra il fatto che si lavora seguendo l’architettura dell’albero dall’interno verso l’esterno, osservando le linee naturali dell’albero, e la sua architettura. Con questo metodo si ha l’opportunità di selezionare con precisione i rami da potare, eliminare quelli già secchi, intervenire solo dove la pianta ha bisogno di essere potata. Ci consente una potatura mirata e fatta in maniera corretta su un’albero, il lavoro così eseguito ci aiuta ad avere oltre che una bella pianta anche un’albero sano e sicuro per gli anni avvenire. I vantaggi sono evidenti, e il risparmio economico per il cliente è certo.Rispettiamo dell’ecologia dell’albero senza privarlo di tutte le foglie che producono ossigeno e mitigano polveri sottili, questo problema è sopratutto sentito nei centri urbani, quindi più aria pulita, evitiamo inutili ferite che compromettono la sua difesa naturale da patogeni, e funghi cariogeni molto aggressivi per la pianta, escludendo il rischio di abbatterla in futuro, con costi onerosi per il cliente. Le buone prassi di arboricoltura, associate ad un metodo di lavoro come il treeclimbing, ci aiutano a garantire la qualità di lavoro, e il risparmio per il cliente.
Tipologia di Potature eseguite ad opera d’arte con il metodo Treeclimbing;
- Riduzione parziale della chioma
- Innalzamento della chioma
- Cura e selezione dei rami della chioma
- Rimonda del secco
- Potature di formazione
- Restauro della chioma danneggiata
- Diradamento
- Smaltimento della risulta
ZONE DI LAVORO
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